Facebook (non) è Morto

Sì, avete letto bene. Nonostante quanto si possa esser detto o sentito dire nel 2018, Facebook è ancora -e probabilmente rimarrà a lungo- uno strumento di business essenziale per le strategie di marketing dei brand.

In un interessante report realizzato dal popolare servizio di posting Buffer, è emerso che il 93.7% delle aziende usa -ed è correntemente attiva- su Facebook (il dato maggiore tra tutti i Social Network).

Sebbene si continui a notare un incremento considerevole nell’uso ed efficacia delle Stories, i post nativi di Facebook rappresentano ancora una vetrina importante all’interno del News Feed per generare traffico ed engagement sul brand.

Buffer, in collaborazione con BuzzSumo, ha elaborato i dati di oltre 777 milioni di post estrapolando alcuni concetti che abbiamo ritenuto interessanti e meritevoli di condivisione.

#1: Video, video e ancora…video!

Non si può parlare di strategia Facebook vincente senza menzionare i contenuti video: in media i post video su Facebook raccolgono il 59% di engagement in più rispetto a tutti gli altri tipi di post.

Al contempo -come si potrà ben immaginare- i post di tipo link hanno in media il 76% di engagement in meno rispetto ai post video. E sì, qualora ve lo stese chiedendo, questo vale anche per le fotografie caricate con un link nella caption.

#2: ❤️ & ?

Escludendo i cari e vecchi “mi piace” sono “ahah” e “love” le reazioni più usate sui post Facebook. Questo conferma ancora una volta che gli utenti su Facebook vogliono trovare contenuti che li divertano o siano di ispirazione (o un mix di entrambe). La chiave è capire la propria utenza per iniziare a fornire contenuti mirati.

#3: Ispirazione, Divertimento, Utilità

Tre temi da tenere d’occhio per post di sicuro successo: ispirare le persone con video motivazionali, divertirle con card irriverenti o intrattenerle insegnando cose sempre nuove porterà a un aumento delle reazioni, dei commenti e delle condivisione e, quindi, ad un aumento della reach organica.

Ogni brand può creare contenuti di questo tipo, ma deve saper prima comprendere la propria utenza e individuare i temi d’interesse per le persone (piccolo suggerimento: noi siamo molto bravi a cogliere trend ed anticiparli… ?).

Conoscere la community, ragionare da utente

Lo ripetiamo da sempre: inutile ragionare da “addetti ai lavori”, bisogna pensare e agire prima da membri della community e poi con un approccio marketing-oriented. A noi è una cosa che oramai vien naturale, ma ci sono moltissimi tool per approfondire la conoscenza della propria utenza tramite dati e informazioni dettagliate (da non dimenticare Audience Insights, all’interno di Facebook).

Analizzare, studiare, sperimentare, imparare e ripetere. Questo il processo per riuscire a raggiungere i risultati sperati…oppure affidarsi a chi lo fa di mestiere.

Prima la community, poi i contenuti

Nessuno vuole più seguire un brand che cerca solo di vendere qualcosa. Gli utenti vogliono vivere il brand, che ora più che mai -per citare il nostro Giorgio- deve parlare da “amico”: raccontare i retroscena di un’azienda, la storia delle persone dietro ad un brand, condividere le ricette di famiglia o i “trucchi della nonna”.

Utilizzo da mobile, soglia di attenzione ai minimi termini e poca voglia di impegnarsi a leggere: in un momento in cui i contenuti freschi e veloci rappresentano il successo, è importante porre la propria attenzione anche sulla creazione della community. Come?
1# liberarsi per un momento da obiettivi di traffico e di vendita e focalizzarsi su ciò che conta per le persone.
2# conversare e interagire con gli utenti, regalare un’esperienza memorabile che possano condividere con i loro amici.
3# avere pazienza e dedicare le giuste risorse per garantire la copertura necessaria allo sviluppo della community.

tl;dr Facebook non è morto, creare una community di successo è più complicato e soprattutto sì, avete ancora bisogno di noi ?